RACCONTIAMO STORIE …TESTIMONIAMO PER NON DIMENTICARE E NON CONFONDERE

L’ISTITUTO “IL GUERCINO” INCONTRA MARIA PERI, NIPOTE DI ODOARDO FOCHERINI

«Se tu avessi visto, come ho visto io in questo carcere, cosa fanno patire agli Ebrei, non rimpiangeresti se non di non averne salvati in numero maggiore…»

(Odoardo Focherini, conversazione con il cognato Bruno Marchesi nel carcere di San Giovanni in Monte a Bologna)

Già dal 1938, secondo testimonianze di ebrei della Comunità ebraica modenese, Focherini si attiva per agevolare la fuga di perseguitati verso la Spagna e l’America Latina. Nel 1942 iniziò l’attività di Odoardo in soccorso degli ebrei.
Dopo l’8 settembre 1943 e la conseguente occupazione tedesca, l’impegno di Focherini a favore degli ebrei si fece più intenso e rischioso: iniziò a prendere contatti con persone di fiducia e a tessere quella tela di aiuti organizzativi che gli servirono per procurarsi carte d’identità in bianco, compilarle con dati falsi, consegnarle ai perseguitati ed accompagnarli fino al confine con la Svizzera. Trovato un fidato amico e compagno in don Dante Sala (parroco di San Martino Spino, frazione del comune di Mirandola) Focherini riuscì a mettere in piedi un’efficace organizzazione clandestina, capace di condurre in salvo oltre cento ebrei (uomini, donne, anziani e bambini) che a lui si affidarono. Odoardo e don Sala erano sempre in perfetto accordo quando si dovevano salvare gli ebrei e facevano di tutto per condurre a buon fine questa missione: per tali sue azioni Odoardo Focherini è considerato un eroe da tutti i carpigiani.
L’11 marzo 1944 Odoardo Focherini organizzò la fuga dal campo di concentramento di Fossoli (lager di transito a pochi chilometri da Carpi,, dove portavamo i ragazzi in visita prima dell’era Covid) del medico ebreo Enrico Donati con la scusa di un’operazione chirurgica urgente. Giunto presso l’ospedale di Carpi Focherini fu arrestato dai fascisti della cittadina. Fu inizialmente detenuto nel carcere di San Giovanni in Monte a Bologna dal 13 marzo fino al 5 luglio. Di lì venne trasferito al campo di concentramento di Fossoli. Fu deportato in Germania dove arriva il 7 settembre, nel campo di concentramento di Flossenbürg con il cosiddetto Trasporto 81 e poi nel sottocampo di Hersbruck (non lontano da Norimberga), dove trovò la morte il 27 dicembre 1944 a causa di una setticemia conseguente ad una ferita alla gamba.
Di questi terribili mesi di prigionia fra il carcere e i lager rimangono come testimonianza preziosissima le lettere (pubblicate per la prima volta nel 1994) che Focherini, clandestinamente e non, riuscì a far pervenire alla moglie Maria, ai genitori e agli amici.
E’ iscritto all’Albo dei Giusti tra le nazioni a Yad Vashem (onorificenza ebraica conferita ai non ebrei che hanno agito in modo eroico a rischio della propria vita).