Gli alunni delle classi seconde della scuola secondaria “Il Guercino” scrivono ai loro genitori…
Una lettera, per ringraziare e rispettare
In un periodo in cui un grazie e un po’ di rispetto fanno la differenza, gli alunni delle classi seconde hanno scritto alcune lettere per ringraziare i propri genitori e spiegare a un amico cos’è per loro il rispetto.

Cari genitori,
questa è una lettera per voi, soprattutto per papà, visto che con mamma, ad esempio, parlo di più di quello che mi capita durante il giorno, sia di cose belle e sia di brutte. Quest’ anno è stato molto importante per me perché ho avuto il passaggio dalle elementari alle medie e ho conosciuto nuovi amici fantastici. In quest’ anno però ho avuto anche diverse insicurezze, come la pallavolo, perché mi era venuta l’idea di lasciarla e quindi abbandonare le mie compagne di squadra, Ma non è andata così e, grazie al discorso che mi avete fatto, le mie idee sono cambiate e ora la pallavolo è lo sport del mio cuore. Ho vissuto dei momenti molto belli e meravigliosi: sono andata con voi a Vienna in Austria e a Lubiana in Slovenia, ma mi sono innamorata di Vienna, perché è una capitale raffinata, colta, e che mi ha trasmesso molte emozioni positive. E’ stato anche grazie a voi questo amore, perché mi avete aperto una strada nel raggiungere un mio sogno: quello di girare il mondo, di esplorare e scoprire le culture degli altri paesi del mondo. Ma devo dire anche che ci sono stati dei momenti non molto belli, anzi brutti, che mi hanno fatto pensare a cosa sarebbe successo dopo. Sto parlando della famosa pandemia globale che c’è tutt’ ora. In quarantena il mio cuore era distrutto quando ho scoperto che non avrei potuto finire la prima media in presenza. In quarantena ho riflettuto molto, pensavo che forse la natura volesse ribellarsi a tutto l’inquinamento che c’è nei mari come in tutto il mondo. Questo mi ha fatto pensare in modo positivo, così almeno gli animali e la natura erano finalmente liberi da queste cattiverie dell’uomo. La quarantena mi ha fatto cambiare in modo caratteriale e mi sono più dedicata alle cose che ci circondano; rinchiusa in casa ho imparato a cucinare, cosa che prima non facevo per la fretta causata dagli infiniti impegni che avevo. Inoltre, ho apprezzato il volere dello stare insieme in famiglia: dialogare con più calma, raccontarci i nostri ricordi e le esperienze vissute insieme, e in fine gioire stando di più seduti a tavola sia a pranzo e sia a cena. Ma non credete che adesso ci conosciamo di più?? Io ritengo di sì.
Con affetto,
Giada

Cari mamma e papone,
vi scrivo perché non saprei dire a voce tutto ciò; vi scrivo perché qualche vota le parole fuggono dove non si riescono a trovare. Sembrano passati secoli da quando abbiamo pranzato normalmente a casa di zia Rosita o da quando per salutare una mia amica l’ho abbracciata, da quando avere contatti umani era un pericolo che avrebbe messo a rischio la nostra salute. È strano dover portare la mascherina, qualche volta ti manca l’aria e non sappiamo neanche quando finirà. Eppure, questo mi ha fatto crescere, mi ha fatto diventare più paziente e a fare qualche sacrificio. Ma già dallo scorso settembre ho imparato tante cose: che le medie non sono così terribili come pensavo; sono uscita con le mie amiche e ho capito che le persone sono belle per quel che sono, per il loro carattere complesso e divertente: c’è sempre qualcosa da scoprire. Ho provato dolore, riso, vinto, perso, gioito e mi sono arrabbiate, ma non per quando non ti danno la merendina al cioccolato che ti piace tanto: per quando ci sono barriere e conflitti. Mi piace vedere gli occhi della gente: quelli non mentono mai, voglio trovarmi in quegli occhi o capire se c’è qualcosa che non va. Mi piace essere una persona e mi piace dirlo: ecco perché ripeto sempre: -Lo sei che sei una Persona?!- è divertente e poi è scontato, ma non ce lo ricordiamo quasi mai.
Adesso però devo smettere altrimenti mi finisce la penna.
Un mega abbraccio.
Giulia

Cari mamma e papà,
oggi vi scrivo per raccontarvi che durante questo anno sono cambiato molto a causa del coronavirus.
Sono un po’ triste perché non posso più vedere gli amici come prima, non posso andare a trovare i miei nonni di Voghera e mi mancano tanto.
Sono diventato molto responsabile: igienizzo spesso le mani, il tavolo e le cose che tocco. Sto attento a non contagiare gli anziani.
Le mie abitudini sono cambiate. Non posso più mangiare fuori e fare colazione al bar perché i ristoranti e i bar sono chiusi e fanno solo da asporto. Mi dispiace un po’.
Adesso non posso più andare in palestra perché la palestra è chiusa.
Spero che vada tutto bene e che questa emergenza finisca presto.
Un abbraccio
Federico

Cari genitori,
in questi anni sono molto cambiata, ho imparato un sacco di cose interessanti riguardanti le materie scolastiche.
Sono cresciuta mentalmente, ma anche di altezza! Vi ricordate quando mi mettevo di fianco al muretto in sala e guardavo quanto mi mancava per raggiungerlo, adesso lo avrò superato di almeno 10 cm, rispetto a due anni fa. Il cambiamento, dalle scuole elementari alle scuole medie, è stato molto duro: l’adattamento ai compagni, alla classe, alle regole, ai professori, ma soprattutto alla ricreazione, l’unico momento di pausa in tutte le ore scolastiche. Io adoravo la ricreazione alle scuole elementari, si usciva in giardino a giocare per quasi mezz’ora; alle scuole medie dura solo 10 minuti, faccio a malapena in tempo a mangiare.
Quest’anno, quando c’è stato il look down, ho capito che la scuola mi piace più di quanto pensassi. Preferisco vedere le persone dal vivo con i miei occhi, che guardarle attraverso uno schermo. Spero che fino alla fine dell’anno non ci sia un altro look down perché la DAD non è il vero modo di imparare.
In questi anni, le mie crisi adolescente non mi hanno ostacolato, anzi le ho affrontate senza timore.
In questi anni ho fatto amicizia con molte persone con cui mi diverto e mi fanno stare bene in ogni momento. Poi da non dimenticare le amiche di una vita, con cui mi posso confidare, ridere, scherzare e nonostante tutto mi sostengono e mi sopporta da tempo.
In tutta la mia vita ho imparato a divertirmi con molti, confidarmi con pochi, e dipendere da nessuno.
Di recente ho iniziato a stare a casa da sola, esperienza che non avevo mai provato, come quella di uscire da sola con le amiche.
Mamma e papà vi scrivo questa lettera anche per dirvi grazie, per avermi supportato, per avermi incoraggiato, per avermi protetta, per avermi regalato un sorriso ogni giorno, per andare avanti.
Quando sarò grande non importa dove andrò, come sarò, quanti anni avrò, quanto sarò cambiata, mi ricorderò sempre di voi e della bella vita che mi avete fatto vivere.
Ciao mamma e papà.
Un forte abbraccio.
Alice