LA NOSTRA CITTÁ COME TESTIMONIANZA

All’interno del progetto intercultura, finalizzato all’integrazione e all’inclusione, la scuola è sempre un cantiere aperto: “Lavori in corso” per portare tra i banchi una cultura dove non esiste solo il concetto di “giusto” o “sbagliato” ma valori sani come rispetto, collaborazione e spirito di squadra. Abbiamo imparato la storia di personaggi appartenenti a diverse culture e religioni (Rita Levi Montalcini -ebrea, Martin Luter King -cristiano protestante, Malala – musulmana, Gandi -induista, Abraham Lincoln –ateo, Siddarta -buddista) e fantasticato insieme a loro man mano che i sogni si realizzavano e diventavano storia …
Siamo partiti dal territorio e dalle nostre radici. Parlando di cristianesimo abbiamo visitato la chiesa di San Biagio, parlando di ebraismo abbiamo visitato il ghetto e il cimitero ebraico, parlando di islamismo abbiamo pregato sul tappeto della preghiera che i ragazzi musulmani hanno portato a scuola e visitato il centro culturale islamico, parlando del buddismo abbiamo ascoltato la preghiera recitata da Barbara di fronte alla pergamena che ha portato in classe. Ci ha raccontato del Giardino della pace e della relativa marcia che ogni anno il 21 settembre si svolge a Pieve di Cento.
Abbiamo riflettuto sui sogni e desideri che ognuno ha, li abbiamo scritti e condivisi nella speranza che si possano realizzare, con la certezza che solo l’unione fa la forza (come è stato per i personaggi sopra citati). Questa esperienza è stata come un bel viaggio durato diversi mesi e siccome un percorso insegna sempre nuove cose, noi da questa avventura abbiamo imparato che per parlare di inclusione e intercultura dobbiamo prima metterci in “ascolto” per aprirci al dialogo che valorizzi la diversità per innescare nel quotidiano un processo di integrazione e offrire ai nostri ragazzi una visione di un mondo sostenibile dove incontro e convivenza pacifica possano andare a braccetto.
CLASSI QUINTE IL GUERCINO